ROSSO CAPPUCCETTO un classico per l’infanzia nella rilettura del Teatro delle Briciole

18 febbraio 2018 Cantieri Teatrali Koreja - Via Guido Dorso, n° 70 (Lecce)

A  Koreja un one-woman-show dedicato ai più piccoli
 
 
ROSSO CAPPUCCETTO
 
un classico per l’infanzia nella rilettura
del Teatro delle Briciole
 
 
prosegue il laboratorio CIBUS in FABULA
de IL TEMPO DI MOMO
 
18 febbraio 2018
 
Cantieri Teatrali Koreja - Via Guido Dorso, n° 70 (Lecce)
                                      
                      
Ancora storie e divertimento con TEATRO IN TASCA, la rassegna promossa da Koreja, realizzata con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Puglia Assessorato Industria Turistica e Culturale – FSC Fondo per la Coesione 2014-2020, Piiil Cultura in Puglia; Partner Provincia di Lecce, Istituto di Culture Mediterranee, Comune di Lecce e Distretto Produttivo Puglia Creativa. 
 
Domenica 18 febbraio ore 11 e alle 17.30 un atteso ritorno quello del Teatro delle Briciole di Parma in scena con ROSSO CAPPUCCETTO. Da Perrault ai Grimm, fiaba antica di cui si sono fatte diverse versioni e altrettante letture, Cappuccetto Rosso è ora riavvicinata in questo progetto con tutto il rispetto che si deve ad una favola classica, originale come gli elementi che la compongono e che vengono mostrati all’inizio dello spettacolo.
 
Nella rilettura di Emanuela Dall’aglio, che firma la regia con Mirto Baliani, la fiaba è un one-woman-show nel quale la regista riunisce su sé stessa non solo l’interpretazione, ma l’intera architettura visiva dello spettacolo.
 
Fondendo scenografia, costumi, oggetti e animazione in un unico manufatto, quasi un singolare libro pop-up dalle sembianze umane di cui lei stessa è anima nascosta e animatrice, l’artista trasferisce Cappuccetto rosso nelle pieghe nascoste e nelle apparizioni inaspettate di una favola vivente, che si indossa come un abito e viene agita dall’interno come un dramma “portatile”.
 
Le vicende della bambina che si avventura nel bosco, della nonna che la attende e dell’incontro con il lupo che cambierà il loro destino, nascono tutte da un congegno vivente che è, di volta in volta, artefice e azione, scena e sipario, narratrice e manipolatrice, paesaggio e baracca dei burattini, generando così unitariamente personaggi, azioni, oggetti e colpi di scena. Ambiente e personaggi trovano solidità e compattezza nella particolare matrice che li origina: il bosco, l’emblema di tutte le nostre paure e insicurezze, e la casa della nonna, atteso rifugio che nasconde il più grande dei pericoli sono, nella loro concretezza visiva, parte del manufatto umano, ed è proprio esso che rivela davanti agli occhi degli spettatori, come tante apparizioni, le stazioni della favola.
 
La natura profonda del rito, concentrazione simbolica dei desideri e dei terrori infantili, trova così una espressione diretta e concreta per immagini e oggetti, quasi una drammaturgia corporea, dove un essere/abito/automa genera come una scatola magica i passaggi e le stazioni del viaggio iniziatico che dovrà superare Cappuccetto rosso. E colui che è stato generato e che si è fatto temuto divoratore, grazie all’intervento risolutore di un finale a sorpresa, genera a sua volta la sua vittima rinata, esemplificando la natura ciclica e di ripetizione del mito e della favola.
 
Con la stessa passione per la concretezza materica della favola, e giocando sulla ambiguità tra realtà e finzione, il prologo promuove i potenti oggetti simbolici della fiaba, dalle fragole al sasso alla torta, a realissimi reperti di una esposizione che i bambini possono osservare da vicino, alimentando la curiosità dello spettatore, disponendo gli animi alla riflessione sulla natura rituale della favola e rafforzando la convinzione che queste antiche parole hanno qualcosa da dire anche all’infanzia di oggi.
 
 
 
Alle ore 10 laboratorio CIBUS in FABULA de IL TEMPO DI MOMO. Profumo d’acquerello
 
Il titolo di questo appuntamento in cui si utilizzeranno colori insoliti e spezie, in grado di stimolare non solo la vista, ma anche l’olfatto, per disegnare le fiabe che popolano l’immaginazione.
 
 
 
 
www.teatrokoreja.it 
 

Pubblicato il 16/02/2018


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