RESIDENZA TEATRALE TEATRO COMUNALE DI NARDO’

sabato 29 novembre – ore 21.00

RESIDENZA TEATRALE TEATRO COMUNALE DI NARDO’
 
Quarta parete -   giovane è il teatro
Una rassegna dedicata alla nuova drammaturgia 
 “Croce e fisarmonica. Se passi da casa mia:fermati”
dedicato a Don Tonino Bello
compagnia Armamaxa Teatro –
sabato 29 novembre – ore 21.00
 
Terzo appuntamento al Teatro Comunale di Nardò con la rassegna Quarta Parete, tutta dedicata alla nuova drammaturgia. Sabato 29 novembre arriva la compagnia Armamaxa con lo spettacolo “Croce e fisarmonica. Se passi da casa mia: fermati”, la storia di Don Tonino Bello che ha esercitato il suo mandato associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. Questo lavoro tenta di esercitare una fede laica nell’uomo. 
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? 
Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, c’è il disegno di una bambina che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica.
Don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari.
È difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia da raccontare una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. 
Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi. Ecco, lo spettacolo è il racconto di un mito.
Lo spettacolo, vincitore della 3ª edizione di “Teatri del Sacro” vede in scena Enrico Messina e Mirko Lodedo; regia di Carlo Bruni - musiche originali di Mirko Lodedo.
 
La rassegna rientra nelle attività di Teatri Abitati, le residenze teatrali della Regione Puglia che operano con grande successo da sei anni, e che, con il progetto “Azione di sistema”, hanno avviato un percorso di accompagnamento alla visione della drammaturgia contemporanea per i giovani che nei giorni scorsi hanno abitato con tutta la loro energia il teatro imparando a conoscere gli spettacoli che potranno visionare in questi due mesi.
 
Al  termine degli spettacoli sono previste delle sfiziose degustazioni in cui le compagnie di artisti incontreranno il pubblico grazie all'amichevole sostegno del Caffè Barocco e delle cantine Schola Sarmenti e Bonsegna
 
Biglietto ingresso:  euro 10,00 intero 
euro   8,00 ridotto 
Abbonamento: euro 40,00 intero
euro 32,00 ridotto
 
riduzioni per giovani sino ai 18 anni e per gruppi di almeno 10 persone.
Info e prenotazioni:  tel.: 0833.571871 -  348.6722242 – 0833.836240
 
 
Teatro Comunale di Nardò - C.so V.Emanuele II, 22
Informazioni  0833 836240  - Cell. 348 6722242 
www.terrammareteatro.it - terrammareteatro@tiscali.it
 
 
Ufficio stampa
Calliope Comunicare Cultura
Dina Risolo 349.2148990  327.3162432
donatarisolo@tin.it
 
 
 
 
 
Prossimi appuntamenti in rassegna 
 
Venerdì 5 dicembre  ore21,00 
Compagnia Bottega degli Apocrifi
Else. Andante cantabile con brio 
Tratto da La Signorina Else di Arthur Schnitzler; adattamento scenico Cosimo Severo, Stefania Marrone; interpretato da Viviana Strambelli e con Giovanni Di Lonardo, Fabio Trimigno; musiche originali Fabio Trimigno; regia Cosimo Severo.
 
Il nodo è un piccolo problema economico da risolvere, non c’è mica bisogno di farne una tragedia, di pensarci troppo, di sicuro non c’è bisogno di spargere la voce. Capita anche nelle migliori famiglie!
Il clima è disteso, c’è aria di vacanza. Else, una ragazza in villeggiatura con la zia, riceve una lettera della madre: la famiglia ha bisogno di un prestito urgente e sembra che lei sia l’unica al momento che può chiederlo ad un amico di famiglia …
Una storia sempre vera che racconta un allegro vivere e promette lieto fine; un mondo dove ci si cambia per cena come nei film e dove la cena si chiama dinner; un mondo su cui planare sofficemente con l’unica piccola accortezza di non andare troppo a fondo, o si rischia di svelarne l’essenza gommosa e flaccida.
È un popolo intero quello che si rende visibile nelle parole e nelle immagini che si compongono dentro e fuori Else, un popolo di figurine in canottiera e colli di pelliccia, a cui in modo leggero e crudele tutti apparteniamo un po’.
 
Mercoledì 10 dicembre ore  21,00 
Compagnia Teatro dell’Argine
Un bès - Antonio Ligabue
di  Mario Perrotta. Collaborazione alla regia Paola Roscioli – collaborazione alla ricerca Riccardo Paterlini
 
"Un bès... Dam un bès, uno solo! Che un giorno diventerà tutto splendido. Per me e per voi".
Provo a chiudere gli occhi e immagino: io, così come sono, con i miei 40 passati, con la mia vita - quella che so di avere vissuto - ma senza un bacio, neanche uno. Mai. Senza che le mie labbra ne abbiano incontrate altre, anche solo sfiorate. Senza tutto il resto che è comunione di carne e di spirito, senza neanche una carezza. Mai.
E allora mi vedo - io, così come sono ­ scendere per strada a elemosinarlo quel bacio, da chiunque, purché accada. Ecco, questo m'interessa oggi di Antonio Ligabue: la sua solitudine, il suo stare al margine, anzi, oltre il margine - oltre il confine - là dove un bacio è un sogno, un'implorare senza risposte che dura da tutta una vita. Voglio avere a che fare con l'uomo Antonio Ligabue, con il Toni, lo scemo del paese. Mi attrae e mi spiazza la coscienza che aveva di essere un rifiuto dell'umanità e, al contempo, un artista, perché questo doppio sentire gli lacerava l'anima: l'artista sapeva di meritarlo un bacio, ma il pazzo intanto lo elemosinava. Voglio stare anch'io sul confine e guardare gli altri. E, sempre sul confine, chiedermi qual è dentro e qual è fuori.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Pubblicato il 28/11/2014


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