Nuovo appuntamento internazionale per Koreja OPERASTRACCI in Russia

“NA GRANI” - 1 dicembre 2017 Ekaterinburg (Russia)

Nuovo appuntamento internazionale per Koreja
 
OPERASTRACCI in Russia
 
ospite del VIII Festival Internazionale della danza contemporanea
 
“NA GRANI”
 
1 dicembre 2017
Ekaterinburg (Russia)
            
             
 Sarà Koreja a rappresentare “l’arte contemporanea d’Italia nel palcoscenico russo, contribuendo all’affiatamento e all’arricchimento reciproco delle culture” come si legge nell’invito ufficiale della Direzione Artistica del Festival “Na Grani” di Ekaterinburg (Russia).
            
             
Nuovo appuntamento internazionale per OPERASTRACCI o dell’educazione sentimentale, lo spettacolo di Koreja con la regia di Enzo Toma. Nato da un’idea dello stesso Toma e di Silvia Ricciardelli, il lavoro sarà in scena venerdì 1 dicembre alle ore 14.00 nell’ambito del VIII Festival internazionale della danza contemporanea “NA GRANI”.
 
Il nome del Festival riflette il suo concetto: Ekaterinburg, polo riconosciuto della danza contemporanea russa, si trova sul confine fra l’Europa e l’Asia. Il Festival raccoglie tutto quello che c’è di nuovo ed insolito nell’ambito della coreografia, ma non solo. Si incentra sui progetti realizzati sul confine fra le varie arti: danza e teatro, danza e musica contemporanea, danza e media ed ha un forte valore educativo perché, altre alle performance, il programma prevede master-class e presentazioni aperte, incontri, discussioni e tavole rotonde. Al Festival partecipano performer e compagnie provenienti da Francia, Finlandia, Svizzera, Germania, USA, nonché dalle città russe di Mosca, San Pietroburgo, Kazan, Celyabinsk, Perm e Omsk.
 
Operastracci è avvolto da arie del melodramma, a sorreggere le atmosfere, le emozioni e persino i giochi, con la misteriosa magia con cui una voce lirica riesce sempre a coinvolgere chi l’ascolta. In scena uno  spazio simile ad un Ring, ricoperto di stracci, (chi non giocava sotto le lenzuola?, chi non ha giocato con gli stracci?) E questi diventano tutto ciò che riusciamo ad immaginare, veli, palloni, guantoni, pance, bambole/marionette che giocano con gli attori, che si fanno carico dei sentimenti più forti, la tenerezza, il ricordo, l’elaborazione della perdita.
 
Occorrono 30 metri di stoffa per confezionare una sola delle marionette fatte di stracci che nascono dalle mani degli attori sotto la vista degli spettatori. Ci vuole un’ora per tentare di raccontare i sentimenti di due ragazzi che si incontrano, si conoscono, si scoprono, crescono insieme sino a quella misteriosa unione tra due vite, sino alle sue estreme conseguenze: la separazione e “la perdita”.
 
E’ quanto occorre per poter raccontare il mistero dei  legami , degli affetti. Gli attori sempre in scena (due donne ed un uomo), “giocano” sulla musica e sulle voci del melodramma, raccontando due storie parallele tra loro: quella di due ragazzi  (un uomo ed una donna) e della parabola della loro vita, del loro incontro da fanciulli sino all’età adulta; e quella di spaurite marionette grandi come persone, fatte di stracci, spettatori della prima vicenda.
 
 
Comunicazione e Ufficio Stampa
www.teatrokoreja.it 

Pubblicato il 29/11/2017


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