Koeja - programma febbraio

Strade Maestre

KOREJA - STRADE MAESTRE
PROGRAMMA FEBBRAIO 2009


giovedì 19 e venerdì 20 febbraio | ore 20.45


Koreja-Teatro Stabile d’Innovazione (Lecce)

DOK. F.

liberamente tratto da Frankenstein di Mary Shelley

regia Fabrizio Pugliese
con Fabrizio Pugliese e Fabrizio Saccomanno
collaborazione artistica Salvatore Tramacere
luci e fonica Mario Daniele, Angelo Piccinni
si ringrazia Burambò

Da una semplice domanda, una miriade di risposte, questioni, dubbi, incertezze, follie: "Da dove procede il principio della vita". Questa la domanda che Victor Frankenstein si pone nel capolavoro di Mary Shelley, questa la domanda che genera l'orrore, la genesi innaturale della creatura con tutto ciò che  questa genesi comporta; questa  la “semplice” domanda che origina la tragedia del mostro. Creatura incompiuta perchè priva di origini certe, accertabili, creatura mal fatta, senza madre, figlia di solo padre quindi innaturale, inoltre inutile perché di impossibile utilizzo. Unica caratteristica umana il desiderio.  Il mostro, come ogni essere “umano” pensante, desidera e come tale sente in sé forte la pulsione vitale. Ma tutto gli è negato. Gli è negata una casa, un amore, un affetto, figuriamoci un lavoro, un'occupazione tra gli umani.
Eppure egli è umano, fatto di tanti pezzi umani messi insieme, tante razze, tante culture, tante madri per un solo essere... troppe razze, forse, troppe culture... e poi quel padre, dok. Frankenstein, superbamente lanciato nel tentativo di sostituirsi a Dio! Come può non finire in tragedia!
Nel linguaggio teatrale la tragedia si può esprimere con ironia, con riflessioni a volte partecipate a volte distaccate, con immagini allusive o dirette, ma sempre nel gioco (player) teatrale.  Così i due attori-autori dello spettacolo intraprendono il loro viaggio all'interno delle problematiche che il capolavoro di Mary Shelley, capostipite di un genere e quindi sempre attuale, lanciò due secoli fa,  e che oggi ritornano tanto incalzanti da far sembrare obsoleti i fantascientifici robot di Asimov o i mutanti di Blade Runner.


Al termine dello spettacolo di giovedì 19 febbraio
incontro con la Compagnia Koreja

CONCERTO DI CARNEVALE | sabato 21 febbraio | ore 20.45

DA BACH A BATTIATO

Francesco Libetta & Friends


Raramente altre epoche storiche hanno ospitato linguaggi musicali tanto eterogenei come nella nostra. Riflettendo l'odierna composizione del tessuto sociale, il panorama delle attività musicali include inevitabili compresenze. Non soltanto di musica male o ben fatta, come fu in Austria ai tempi di Mozart e Beethoven. Già dai primi anni dell'Ottocento, pionieri gli Inglesi, il gusto di ascoltare musica antica (o comunque di epoche precedenti) è uscito dal tradizionale ambito della ritualità sacra, per arrivare alle sale da concerto. E a fine Ottocento, negli anni d'oro della canzone napoletana, nasce il fenomeno della musica leggera (la "cattiva musica" immortalata da Proust), ora divenuta pop, che arriverà a cancellare la spontanea creatività del mondo della musica popolare. Fino alla Seconda Guerra Mondiale, la lingua della musica italiana era una: in teatro, in salotto, nei ritrovi o all'aperto, variavano l'organico e la qualità del prodotto, ma i moduli espressivi rimanevano quelli. E le "osmosi" erano frequenti, e gradite. Le bande suonavano Verdi e Rossini, Beethoven scriveva pezzi su canzoni scozzesi, Liszt componeva balli. Oggi, oltre a consumare musiche di ogni paese e di ogni epoca, riusciamo a produrre distillati di densità speculativa (Boulez e Messiaen, Xenakis e Ligeti), abilissime trovate estetiche (John Adams, Michael Nyman, Ludovico Einaudi), tetragone dichiarazioni filosofiche e sociologiche (d'Avalos, Nono), pretenziose ipocrisie (le "opere popolari" di Cocciante), passatempi (Sorabji, il repertorio di Paola e Chiara), fortunatissimi ammiccamenti (Allevi), oscenità destinate ai sordi (la musica da chiesa dopo il Concilio Vaticano II), tappezzerie fragorose (il repertorio di Madonna & C.), truffe bell'e buone (genialmente creato ex tunc, il recente repertorio della pizzica tradizionale), esercizi alla distrazione (la muzak che si sente negli aerei e nelle sale degli alberghi), etc. etc.
E il rapporto tra questi mondi è ora di conflitto, spesso aspro.

 

DENTRO IL FOYER

MOSTRE
INSTALLAZIONI
INCONTRI

 

• L’ESSENZA DI OGNI ATTIMO
Mostra permanente
Album fotografico di Elisa Manta
Per tutta la durata della stagione teatrale, sarà possibile visionare l’album fotografico di Elisa Manta nel foyer dei Cantieri Teatrali Koreja.

• PASSAGES – arte architettura design
a cura di Marco Petroni

 

sabato 7 febbraio - 26 febbraio| ore 18.00

WHY WE CAME

Zimmerfrei

Il video Why we came è prodotto dal Man di Nuoro in collaborazione con la galleria Monitor di Roma . Si tratta di un lavoro site specific realizzato durante una residenza artistica in Sardegna.  “La contemplazione del paesaggio rende percepibile il tempo. La visione è a 360° e il passaggio da un punto cardinale all’altro è indipendente dagli accadimenti all’interno dell’immagine. La vastità dello spazio, i grandi cieli in movimento, la roccia, la sabbia e il vento ristabiliscono un rapporto “minerale” con la terra e con ciò che sovrasta l’umano. Le figure umane che appaiono tentano di lasciare segni incisivi e ostinati, ma il paesaggio in incessante trasformazione ristabilisce la gerarchia di potere: il tempo passa, gli uomini lasciano il campo, la terra resta”.

 


sabato 28 febbraio | ore 18.00

SELEZIONI MEDITERRANEE

Paola Navone

Selezioni mediterranee è il titolo scelto da Paola Navone, architetto/designer di fama internazionale per presentare una raccolta  dei suoi progetti legati a ricerche attorno ai manufatti del bacino del Mediterraneo. Sviluppati con realtà produttive di tutto il mondo, gli oggetti dell’autrice del saggio Architettura radicale da sempre si legano a un’idea simbolica di nomadismo metropolitano. Lo confermano le scene realizzate per i Magazzini Criminali, gruppo dell’avanguardia teatrale italiana che hanno dato l’avvio a una delle più significative e importanti esperienze creative del nostro tempo.
Quelli firmati dalla Navone sono oggetti in bilico tra design e artigianato, manufatti che incorporano competenze e sapienze capaci di caricare di nuovi valori il lavoro manuale. La contaminazione operativa tra culture e saperi diviene strategia culturale e produttiva aperta su forme, colori, ombre, luci che si combinano, si modificano per creare visioni “mediterranee”.

 

sabato 28 febbraio | ore 18.30

TRA ARTIGIANATO E DESIGN. L’ESPERIENZA RADICAL

interviene Paola Navone, architetto, designer, art director, arredatrice, curatrice di esposizioni ed eventi
coordina Marco Petroni, giornalista, collaboratore “La Repubblica Bari”, storico e critico del design

 

 

TEATRO IN TASCA
Spettacoli per grandi e piccini
XIV edizione
DOPPIO SPETTACOLO DOMENICALE
ore 11.00 e 17.30


domenica 8 febbraio | ore 11.00 e 17.30

Compagnia I Teatrini (Napoli)

NELLA CENERE

liberamente ispirato a Cenerentola

con Adele Amato De Serpis, Valentina Carbonara, Cristina Messere
drammaturgia e regia Giovanna Facciolo
scene Roberto Crea
costumi Elena Cavaliere e Stefania Virguti
luci  Paco Summonte
audio Ciro Bianco

Scarpe, scarpe, scarpe dappertutto, per terra, sospese, impigliate in grandi ragnatele, da riordinare, da pulire, da provare, da riempire di lenticchie, da tenere nascoste, da insegure, con cui danzare, da calzare per tessere magicamente, con l’arte di un ragno, il vestito per andare al ballo.
La nostra Cenerentola vive tra cenere e polvere, dorme arrotolata nel pentolone del focolare, e lì sogna.
Sogna di andare al ballo, di uscire da quell’inferno dove ha perso tutto: la madre, l’amore del padre, la spensieratezza e l’agio in cui viveva, persino il nome.
Sogna di riscattarsi da quella cenere che cosparge la sua esistenza, dalla sua condizione di sfruttata e dimenticata, da quelle terribili sorellastre che la costringono a sottostare a ogni loro volere.

Nella Cenere ha debuttato ufficialmente al festival GiocateatroTorino 2008 - Festival internazionale di teatro per le nuove generazioni.
L' Associazione I Teatrini, fondata nel 1991, è attiva a Napoli e sul territorio nazionale con attività di produzione e promozione teatrale per l'infanzia e la gioventù, e come tale riconosciuta dal Ministero per i beni e le attività culturali.


età consigliata: da 6 anni
tecnica utilizzata: teatro d’attore


Pubblicato il 25/01/2009


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