8 aprile 2021: Debutto a porte chiuse per la nuova produzione del Balletto del Sud "La luna dei Borboni" all'Apollo di Lecce

Il Balletto del Sud debutta, giovedì 8 aprile, al Teatro Apollo di Lecce con la sua nuova produzione “La luna dei Borboni”, ispirata all’omonima poesia di Vittorio Bodini, su coreografie firmate dal direttore Fredy Franzutti. Un debutto per forza di cose senza pubblico che rappresenta l’atto di resistenza di una prestigiosa compagnia di danza, che ha usato questi mesi di stop forzato dei teatri, dovuto alla pandemia, per dedicarsi a nuove creazioni e farsi, quindi, trovare pronta con titoli inediti da proporre giĂ  nei cartelloni estivi. «Mi piacerebbe debuttare dal vivo quest’estate nella piazzetta di Cocumola, se l’amministrazione comunale accoglierĂ  la mia proposta», è l’auspicio di Franzutti.  

Lo spettacolo – nel quale i ballerini danzano su musiche originali appositamente create da Rocco Nigro e Giuseppe Spedicato – inscena le atmosfere evocative dell’area mediterranea raccontata da Bodini. Il Sud è per il poeta – e per lo spettacolo – un’originale “invenzione”, che parte da una precisa realtà storica e geografica, con tutti i problemi di natura sociale ed economica, e si elabora in una reinvenzione fantastica.

«Il luogo – spiega Franzutti – è fatto di atmosfera, di costumi, di abitudini di vita di una concreta realtà e anche se non mancano gli elementi reali, da cui si parte per poi trasfigurarli in progetto futurista. La situazione è sognante e rilassata come il ricordo di una festa di un santo nella piazzetta del quartiere, dove eravamo ancora tutti assieme, tutti vivi. Il Meridione è sospeso ed immutabile e anche “l’Unita d’Italia”, intesa come fenomeno della contemporaneità o paradigma degli eventi del contemporaneo, non modifica e non condiziona lo stato delle cose che continuano nella condizione di rarefatta esistenza, di incontro collettivo inconsapevole, di oblio delle problematiche contingenti.

La fisarmonica è il suono costante che accompagna le feste. Non è semplice come il tamburello, ha l’evoluzione dello strumento complesso ed è sospesa tra il mondo rurale e quello della società periferica. “La luna dei Borboni” poiché nulla è modificabile nella sostanza delle cose e nella trasposizione fantastica, muta il luogo della sofferenza in una parentesi di rilassatezza, rendendo i personaggi forti delle proprie origini illustri, fieri della appartenenza alla Magna Grecia. La perdita totale della connotazione geografica proietta le immagini evocate in una condizione globale della situazione umana (“Il Sud ci fu padre/e nostra madre l’Europa”, scriveva Bodini). Non mancano le partenze, le migrazioni, che accomunano gli abitanti del luogo agli uccelli, migrazioni cicliche con ritorni o con permanenze».

La produzione – la 42esima che Franzutti crea per la sua compagnia – è realizzata, in questa prima versione, per soli 7 danzatori rendendo lo spettacolo agevole. Danzano Nuria Salado Fustè, Matias Iaconianni, Alice Leoncini, Ovidiu Chitanu, Aurora Marino, Lorenzo Lupi e Margherita Cardinalini. Ripetitore delle prove è Francesco Sorrentino.

L’8 aprile, all’Apollo, “La luna dei Borboni” a porte chiuse avverrà la registrazione video – in collaborazione con l’assessorato allo Spettacolo e alla Cultura del Comune di Lecce – per la futura diffusione in streaming.

Lo spettacolo, disponibile alla circuitazione per la prima stagione teatrale possibile, gode del patrocinio e autorizzazione al titolo del "Centro Studi Bodini" e rientra nel progetto: “Programmazione Custodiamo la Cultura in Puglia - Fondo Speciale per la Cultura e Patrimonio Culturale L. R. 40 art. 15 comma 3 - investiamo nel vostro futuro”. 


Pubblicato il 07/04/2021


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