Salento - Divieto balneazione per frane, arrivano le prime disdette dei turisti

Salento, la costa si sbriciola
arrivano le prime disdette
 
Federbalneari: atto di diffida contro Regioni e Comuni
La situazione sul litorale è molto grave per rischio crolli
 
 Fonte: corrieredelmezzogiorno.it
 
Salento - Piovono disdette. Le prime in assoluto ad essere state cancellate sono le prenotazioni ai lidi attrezzati della costiera di Andrano, dopo la raffica di ordinanze con cui, l’altro ieri, la Capitaneria di porto di Gallipoli ha imposto divieti di balneazione e alle attività nautiche su larga parte del litorale salentino, da Tricase a Porto Cesareo, passando per Santa Maria di Leuca, a causa del rischio di crollo delle falesie. Un brutto segnale secondo il presidente di Federbalneari Salento, Mauro Della Valle, che argomenta: «Al Lido Alboré di Andrano hanno telefonato da Padova, Milano e Lugano per disdire le prenotazioni e per chiedere lumi sullo stato delle coste salentine ». Ma si prevedono tempi duri per agenzie e armatori che organizzano escursioni in barca alle grotte marine dichiarate off limits. C’è chi, tra gli imprenditori balneari, è già andato fino a Bari, presso l’Autorità di bacino, per informarsi su cosa accadrà. Per comprendere se le tante attività economiche che si trovano nelle zone interdette dalla Capitaneria di porto potranno aprire o meno, perché al momento c'è ancora tanta confusione e nessuno sa dare notizie precise. «L’unica cosa certa è che questa situazione ci sta danneggiando - osserva Mauro Della Valle - e noi ne avremmo fatto volentieri a meno proprio in questa fase storica in cui la crisi morde.
Il turismo, nel Salento, è ormai l’attività prevalente, ma se prendiamo di queste bordate non c'è da aspettarsi nulla di buono. Non metto in dubbio la legittimità dell’operato della Capitaneria di porto e men che meno l’azione della Procura che sta seguendo con grande attenzione questa vicenda. Anzi, si tratta di iniziative encomiabili - ragiona ancora Della Valle -. ma va sottolineato che se siamo in queste condizioni, evidentemente ci sono responsabilità precise, anzitutto in capo alla Regione e poi ai sindaci che non hanno adottato tutte le misure necessarie per la salvaguardia e la manutenzione della costa». Ed è indirizzato proprio contro l’ente di via Capruzzi e i vertici delle amministrazioni comunali salentine l’atto di diffida e messa in mora che Federbalneari Salento inoltrerà la prossima settimana. Ad annunciarlo è l’avvocato Danilo Lorenzo, consulente legale della stessa associazione: «Stiamo diffidando e mettendo in mora la Regione Puglia e i Comuni rivieraschi per far sì che venga messo in atto ogni provvedimento ritenuto utile e necessario per contenere o annullare il fenomeno dell’erosione costiera attraverso progetti di tutela. Riteniamo, infatti, che ci siano delle responsabilità precise per quello che sta accadendo, perché la Regione è rimasta sostanzialmente inerte, mentre i Comuni non hanno adottato i Piani delle coste. Peraltro, il Piano regionale delle coste è stato approvato nell'aprile del 2011 e concedeva 24 mesi ai Comuni per redigere gli atti di competenza, ma sono passati anni e non si è visto nulla. Se non è questa responsabilità? Qualora, malgrado la nostra diffida, non si provveda - aggiunge l’avvocato Danilo Lorenzo - ci rivolgeremo al Tar per chiedere il risarcimento dei danni, anche quelli all’immagine». Si dice molto preoccupato anche il presidente della sezione Turismo di Confindustria Lecce, Andrea Montinari: «Quelle che apprendiamo non sono buone notizie per il territorio. Il problema dello sfaldamento delle falesie certamente esiste, ma adesso scoppia improvvisamente perché nessuno si vuole assumere responsabilità. Per il Salento che vive essenzialmente di turismo tutto questo è deleterio». Preoccupazione anche da parte degli operatori turistici del Capo di Leuca, che in una nota criticano Procura e Capitaneria di porto e si dicono «pronti a consegnare le chiavi delle proprie attività».

Pubblicato il 17/05/2014


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