Primarie a Lecce - Vince la Capone

Ha ottenuto 3.743 voti, il 48,22%

Primarie a Lecce: vince il Pd
Loredana Capone candidato sindaco del centrosinistra

        



LECCE - Era andata via dall’hotel Tiziano poco prima dell’inizio dello spoglio, ma - quando mancavano venti minuti a mezzanotte - è ritornata. Da vincitrice.

Loredana Capone è il candidato sindaco del centrosinistra. Sarà lei che sfiderà nelle Comunali di maggio il sindaco uscente Paolo Perrone, candidato del Pdl. Sarà lei che tenterà di strappare la città al centrodestra che l’ha governata per quindici anni consecutivi, prima con le due consiliature della senatrice Adriana Poli Bortone e poi con il sindaco in carica Paolo Perrone.

Loredana Capone ha vinto le primarie del centrosinistra e con lei ha vinto tutto il partito. «Ora che nessuno si permetta di dire che il Pd non esiste in questa città, esiste e come»: è stato lo sfogo del segretario provinciale Salvatore Capone mentre abbracciava la vice presidente della Regione.
La Capone ha vinto, ma non è stato semplice battere Carlo Salvemini, sostenuto da Sel e dalla Federazione della Sinistra. Solo 533 i voti di scarto tra i due. È stata una sfida al cardiopalma fino alle fine o quasi. Perché, dopo dieci minuti di testa a testa nei 15 seggi allestiti al Tiziano, il vantaggio della candidata del Partito Democratico è emerso prima pian piano fino a divenire sempre più evidente. Su 7.814 voti (di cui 221 di extracomunitari) 3.723 (il 47,9%) sono andati alla Capone e 3.210 a Salvemini (il 41%).

Si è difesa bene anche Sabrina Sansonetti, la terza candidata alle primarie, sostenuta dall’Italia dei Valori, che ha intascato 810 consensi, circa l’11%.
Prima delle 23 di ieri sera, quando sono cominciate ad arrivare le prime proiezioni, nessuno azzardava previsioni. I visi erano tesi. Sia Salvemini che la Capone avevano deciso di andare via dal Tiziano. L’affluenza è stata quella attesa, quasi 8mila persone, meno delle 12mila del 2006, ma il centrosinistra non si aspettava di più. Allora i candidati erano cinque e anche il clima era differente.

Alle 22.10 è iniziato lo spoglio nelle tre sale dell’hotel che hanno ospitato i seggi. È bastato qualche minuto per capire che la sfida sarebbe stata all’ultimo voto. Invece, poi, piano - seggio dopo seggio - la Capone ha iniziato il suo sorpasso e non si è più fermata. Alle 23.15 si è diffusa la prima proiezione che vedeva la Capone avanti con dieci punti percentuali. «È fatta»: ha cominciato ad esultare il Partito Democratico che si preparava alla grande festa. In molti hanno tirato un sospiro di sollievo: nessuno dava per scontata la vittoria della Capone, nessuno sottovalutava la forza di Salvemini, riuscito a creare intorno a sé un movimento politico e culturale che mai si era visto in città. E anche tanto entusiasmo, merce ancora più rara in questi tempi in politica.

La Capone è partita in ritardo, e ha dovuto lavorare molto per recuperare su Salvemini. Sulla carta un vice presidente della Regione, leader del maggiore partito del centrosinistra, avrebbe dovuto aver la meglio senza problemi su un “semplice” ex consigliere comunale. Ma nel Pd nessuno ha fatto l’errore di sottovalutare Salvemini.
E proprio a lui è stata indirizzata una delle primissime telefonate che la Capone ha voluto fare, una volta acquisito il risultato. «Carlo, dove sei? Volevo incontrarti per abbracciarti. Va bene, lo faremo domani mattina. Intanto, continuiamo insieme». Già, perché la vera sfida è quella delle Comunali di primavera e, ora, tutto il centrosinistra compatto si prepara «a mandare a casa il centrodestra per dare un futuro a questa città, che certamente merita una classe dirigente più capace», come ha detto il segretario regionale del Pd Sergio Blasi. «Chiuse le urne, tutti insieme - ha continuato - dobbiamo scendere in campo per chiamare questa città ad una sana rivolta per sperimentare un governo di assoluta discontinuità rispetto all’attuale amministrazione di centrodestra. Questa è davvero l’occasione per i leccesi di voltare pagina e di provare un modello di governo differente».

Le prospettive. Trovato il suo candidato, ora per il centrosinistra sarà più semplice delineare i confini della sua coalizione. Intorno alla figura di Loredana Capone, ad esempio, potrebbe aggregarsi l’Udc: un’alleanza che - però - potrebbe arrivare non al primo turno ma al ballottaggio, se ci sarà. Ma nel centrosinistra - e non è una novità - c’è chi proprio non è disposto ad un allargamento al centro.


Ecco, nel dettaglio, il risultato del voto.
Voti validi (escluse bianche e nulle) totale 7814
Capone 3.743 48,22%
Salvemini 3.210 41,35%
Sansonetti 810 10,43%
Bianche 18
Nulle 33

 

fonte: nouovoquotidianodipuglia a firma di Anna Rita INVIDIA


Pubblicato il 23/01/2012


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