Passione GialloRossa - Un Lecce sfortunato non va oltre il pari

a cura di E. Losavio

Passione GialloRossa

Un Lecce sfortunato non va oltre il pari

 

a cura di E. Losavio

Per la quarta giornata del Campionato di Lega Pro girone C, il Lecce è impegnato in trasferta allo Stadio Giuseppe Domenico Tursi contro il Martina Franca. Arbitra l’incontro Giua di Pisa, coadiuvato dagli assistenti Cordeschi e Campitelli.

 

Le formazioni  Incocciati schiera il 4-3-3 con Viotti tra i pali, Allegra, Sirignano, Migliaccio e l’ex Rullo; Cristofari, Viola e De Lucia a centrocampo; l’ex Bogliacino, Cristea e Franchini a comporre il tridente d’attacco.

Asta propone lo stesso modulo con Perucchini tra i pali, Beduschi, Camisa, Freddi e Liviero in difesa; Lepore, De Feudis e capitan Papini a centrocampo ed in avanti Carrozza, Diop e Surraco.

 

Primo tempo  Subito gli ospiti prendono in mano le redini del gioco. Al 4’, i giallorossi vanno vicini al bersaglio grosso con Diop che, stoppata la sfera di petto, conclude al volo ma il suo tentativo finisce di poco alto sulla traversa. Al 15’, lo stesso attaccante, entrato in area, conclude in modo angolato con la sfera che termina sul palo a Viotti battuto. Al 21’, i salentini hanno una doppia occasione: su cross da calcio d’angolo di Beduschi, Papini impatta di testa ma Viotti respinge; interviene Lepore che a botta sicura colpisce la traversa. Gol sbagliato, gol subito. Al 28’, alla prima occasione, i padroni di casa sbloccano il risultato con un colpo di testa di Franchini su un cross di Viola. Dopo 1’ di recupero, l’arbitro manda le due squadre a bere un the caldo.

 

Secondo tempo  La ripresa ricomincia come era iniziata la prima frazione. Al 53’, il Lecce va nuovamente vicino al vantaggio con lo stesso Diop che, su un cross preciso di Carrozza, impatta di testa con il numero uno martinese che compie un miracolo. Al 58’, ci prova Liviero che dall’interno dell’area, conclude angolato con Viotti che respinge ancora una volta. Al 60’, mister Asta opera il primo cambio inserendo Cicerello al posto di Carrozza. La fortuna non è dalla parte dei giallorossi. Al 71’, infatti, gli ospiti rimangono in dieci per l’espulsione di capitan Papini per doppia ammonizione reo, secondo l’arbitro, di aver simulato. Tra il 77’ e l’87’, l’allenatore ex Bassano completa i cambi a disposizione inserendo Vecsei e Pessina al posto rispettivamente di Beduschi e Liviero. Quando ormai la sconfitta sembrava vicina, al 90’ i salentini raggiungono il meritato pareggio con Vecsei che, servito da Surraco, entra in area e supera Viotti. Dopo 5’ di recupero, Giua dichiara la fine delle ostilità.

 

Conclusioni  Come si evince dalla cronaca, per tutta la durata dell’incontro c’è stata solo una squadra in campo: il Lecce. La squadra giallorossa, per suo demerito o per bravura del portiere avversario (migliore in campo dei padroni di casa), non è riuscita a chiudere la prima frazione in vantaggio. Purtroppo però nel calcio esiste una regola crudele (gol sbagliato, gol subito) che non tiene presente delle occasioni create e così il Martina Franca si è trovato inaspettatamente avanti di un gol. Nella ripresa, il copione non è cambiato ma quando ormai sembrava tutto perduto, ci ha pensato Vecsei a firmare il pareggio. Tra i protagonisti dell’incontro, sicuramente Diop occupa un posto importante. L’attaccante ex Torino, infatti, è andato in un paio di occasioni vicino al gol.  Da quanto si è visto, è stato un risultato bugiardo, perché la squadra di casa è andata sempre in difficoltà ogni volta che il Lecce si presentava nella sua area. Dopo due pareggi consecutivi, però, i giallorossi devono conquistare una vittoria e  lo dovranno fare già nella prossima giornata davanti al loro pubblico. Con questo pareggio, i pugliesi raggiungono quota 2 insieme a Lupa Castelli Romani e Matera, invece i salentini salgono a quota 5 insieme al Messina. Nel prossimo turno, il Martina Franca giocherà in trasferta a Monopoli; il Lecce ospiterà sabato pomeriggio alle ore 17:30 contro il Catania che si presenta in grande forma (ha annullato il -9).

E. Losavio

 

 


Pubblicato il 28/09/2015


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