Passione GialloRossa - Bogliacino non basta. Il Lecce rimane in Lega Pro

a cura di E. Losavio

Bogliacino non basta. Il Lecce rimane in Lega Pro
 
 
Nella finale di ritorno di Lega Pro, girone A, Prima Divisione, il Lecce ospita al Via del Mare il Carpi. I giallorossi devono vincere assolutamente per accedere in Serie B. Arbitra l’incontro Ghersini di Genova che ha già diretto i giallorossi (XVIII giornata, Cremonese – Lecce 1 – 1; XXV giornata, Lecce – Trapani 1 – 2).
 
Le formazioni  Gustinetti, a causa delle numerose assenze, cambia modulo e schiera un 4-3-3 con Benassi tra i pali, Diniz, Ferrario e capitan Giacomazzi in difesa, Tomi, Vanin, De Rose e Bogliacino a centrocampo, Falco, Foti e Chiricò in attacco. Brini risponde con il 4-2-3-1 con Sportiello tra i pali, Letizia, Gagliolo, Poti e Sperotto in difesa, Bianco e Papini a centrocampo, Concas, Pasciuti e Di Gaudio in sostegno dell’unica punta Della Rocca.
 
Primo tempo  Inizia la gara e per il Lecce si mette subito nel verso giusto. Al 2’, Bogliacino ricevuto il pallone lascia partire un bolide da fuori area che supera Sportiello e si insacca in rete. Galvanizzati dall’immediato vantaggio, i giallorossi continuano ad attaccare riuscendo a chiudere i biancorossi nella loro area e creando pericoli al portiere avversario. Per la prima volta, gli ospiti si vedono al 15’ quando Benassi respinge sul palo una grande conclusione di Pasciuti. Al 27’, il Lecce ha l’occasione di raddoppiare. Chiricò serve con un assist al bacio Foti che al momento del colpo decisivo per anticipare l’estremo difensore emiliano viene anticipato da Gagliolo. Dopo 2’ di recupero, l’arbitro manda tutti a bere un the caldo. Per adesso, si andrebbe ai supplementari.
 
Secondo tempo  Inizia la ripresa e il Carpi parte all’attacco nel tentativo di riequilibrare l’incontro. All’11’, i giallorossi sfiorano il raddoppio con una conclusione di Chiricò che termina alta sulla traversa. Al 18’, Brini opera il primo cambio inserendo Kabine al posto di Pasciuti. Al 21’, il protagonista è sempre il giovane attaccante salentino che ci prova dalla distanza ma senza impensierire Sportiello. Al 25’, Gustinetti opera il primo cambio inserendo Fatic al posto di Falco. Al 29’, arriva la doccia fredda. Il neo entrato Kabine, approfittando dell’apertura della barriera, da calcio di punizione batte Benassi. L’allenatore giallorosso si gioca la carta Chevanton al posto di Tomi. Al 35’, il Carpi va vicino al raddoppio con lo stesso Kabine che impegna il portiere di Trevigliano con un tiro velenoso. Al 42’, Gustinetti conclude i suoi cambi a disposizione inserendo Bustamante al posto di Diniz. Dopo 5’ di recupero, Ghersini manda tutti sotto la doccia. Il Lecce rimane in Lega Pro e si scatena la rabbia di alcuni “tifosi”…
 
Conclusioni  La decima realizzazione stagionale di Bogliacino non è bastata e per il Lecce è notte fonda. La rete iniziale aveva fatto ben sperare, anche perché i giallorossi erano riusciti a chiudere gli emiliani nella loro area, lasciando agli avversari solo una conclusione pericolosa di Pasciuti che ha finito la sua corsa sul palo. Nella ripresa, il Carpi ha spinto il piede sull’acceleratore con l’obiettivo di trovare la rete decisiva. Tra i salentini, coloro che si salvano sono Giacomazzi che schierato in difesa ha fatto una discreta prestazione e Bogliacino anche se nella ripresa i due giocatori sono calati come del resto tutta la squadra. Da sottolineare l’attaccamento alla maglia di Ernesto Javier Chevanton che ha giocato nell’ultima parte di gara con il tutore al braccio destro dopo l’infortunio rimediato nella gara d’andata. Resta il rimpianto dei 12 punti di vantaggio delle prime giornate e il non aver sfruttato le numerose occasioni da gol create nelle varie partite. Soprattutto è mancato il giusto agonismo e il carattere che dovevano essere al 1000 per 1000 per raggiungere l’obiettivo. Non resta che fare i complimenti alla squadra emiliana che per la prima volta nella sua storia raggiunge la Serie B.
 
Il dopogara  Dopo il fischio finale di Ghersini, è esplosa la rabbia di alcuni “tifosi” della curva nord inferiore che hanno invaso il campo con l’obiettivo di raggiungere gli spogliatoi dove i giocatori del Lecce erano riusciti, per loro fortuna, a rifugiarsi. Solo l’intervento degli agenti di polizia in assetto antisommossa ha evitato il peggio. Gli invasori hanno distrutto i vetri e colpito con calci, pugni e addirittura con una cintura gli stewart che cercavano di contrastarli. All’esterno hanno bruciato una jeep della polizia. Il bilancio finale è di otto agenti e un fotoreporter feriti. Si conclude una delle pagine più brutte del calcio vissute a Lecce.
 
E. Losavio  
 

Pubblicato il 17/06/2013


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