Torino - dal 12 al 16 maggio 2016
LE NUOVE PRODUZIONI DELLA CASA EDITRICE SALENTINA AL SALONE INTERNAZIONALE
DEL LIBRO DI TORINO
Dal 12 al 16 maggio la casa editrice salentina Kurumuny sarà protagonista al Salone internazionale del Libro di Torino con tre presentazioni che si terranno all'interno dello Stand della Regione Puglia (Padigione 3 - P102 / R 101). La Puglia - regione ospite di questa edizione - ha ideato uno spazio espositivo per far entrare il visitatore in un percorso fiabesco, permettendogli di soffermarsi a leggere, a curiosare tra le librerie degli editori pugliesi, ad acquistare, a vivere le diverse esperienze audiovisive in una atmosfera ricca di emozioni. L'articolato programma coinvolgerà trentasette editori pugliesi con oltre ottanta appuntamenti.
Gli incontri firmati Kurumuny prenderanno il via giovedì 12 maggio alle 13.30 con la giornalista freelance e mediatrice interculturale Silvia Rizzello, barese di nascita e globetrotter per professione e passione, che presenterà il suo esordio letterario "Riso fuorisede". In una concezione circolare del tempo che è tutta africana, l’improvvisa dipartita di Thérèse è occasione di ritorni: di un viaggio emozionale a ritroso negli anni, fino ai primi Novanta, quando Bari è città di transito e frontiera, vivace laboratorio urbano di scambio interculturale che assiste, con lo sbarco dei primi ventimila albanesi, all’arrivo di un’epoca nuova. Degli anni dei fuorisede che hanno appena vissuto la Pantera, delle Case dello Studente e delle mense universitarie, di memorabili concerti alle Feste dell’Unità, di lavoretti precari e più neri del nero per alzare due lire; dei giorni in cui per telefonare a casa si faceva la fila per ore alle cabine telefoniche con la scheda truccata. Dei tempi in cui casa Lilou, nel colorato caos del quartiere Madonnella, è porto di mare e accogliente ritrovo: «Dovevi cercare lavoro? Cenare dopo il Ramadan? Non sapevi dove dormire? C’era Lilou. Sempre Lilou». Dialogheranno con l'autrice Aldo Patruno (direttore Dipartimento Cultura Regione Puglia) e Blenti Shehaj (giornalista e direttore Associazione Multietnica Mediatori interculturali – A.M.M.I.).
Sabato 14 maggio alle 20 si parlerà di "Vado a Lecce. Artisti storici e scrittori in giro per la città" a cura di Franco Ungaro con Salvatore Cosentino (Direttore artistico Teatro San Domenico di Crema e Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce) e le letture a cura dell'attrice Lucilla Giagnoni. L’ultima avventura letteraria di Franco Ungaro - direttore artistico del teatro San Domenico di Crema e per trent'anni direttore organizzativo dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce - prosegue, dopo "Lecce sbarocca", lungo il solco della narrazione urbana. Nel nuovo volume ha raccolto e selezionato testi di oltre quaranta autori, salentini e non, che dagli anni Quaranta a oggi hanno raccontato Lecce attraverso parole, canzoni e poesie, articoli e saggi. L’affresco che ne viene fuori è di una città che incanta e sorprende, emoziona e ammalia, come pure di una città che, non di più e non di meno di altre città, nasconde colpe inconfessate, limiti e contraddizioni.
Infine, domenica 15 maggio alle 19 appuntamento con "Salento rock. Andati via senza salutare" di Francesca Malerba che dialogherà con Lara Piffari (redattrice editoriale) e Davide Potente (scrittore, sceneggiatore, copywriter, docente di sceneggiatura all’Accademia del Cinema di Bari). Alla fine degli anni '80, Galatina non è davvero un paese per giovani. Ben prima del boom che ne farà una cartolina patinata per turisti, il Salento è tutto preso dallo sforzo di darsi una lucidata di rispettabilità, rinnegando a ogni costo uno scomodo passato contadino. Così si finisce per perdere la propria anima; o così la pensa Antonio, insofferente al giudizio conformista della gente, con l'idea vaga che la vita sia altrove. È fra i ragazzi come lui che l'eroina s'insinua seducente, e prende potere e presto imperversa e miete vittime, come una piaga biblica. A tessere le fila del racconto è Cristina, narratore tutt'altro che onnisciente, che nella Galatina di quegli anni vive il suo tragico delicatissimo romanzo di formazione, fra i sogni di una liceale di provincia e la distanza siderale dal mondo dei grandi', da un'educazione impartita a divieti e interdizioni. "Non è la droga la protagonista di questo romanzo. Sono i giovani di vent'anni fa. Gli stessi disagi, reazioni e destini diversi. Il punk rock e il grunge. La passione e il disimpegno. Le regole e la trasgressione. La siringa e la chitarra, o tutte e due. Un passato troppo recente per essere dimenticato".
Kurumuny, dal grico germoglio d’ulivo, ramo giovane, rappresenta una solida realtà che affonda le radici nel territorio, sospesa fra sedimenti di antichità e orizzonti futuri. Kurumuny edizioni nasce nel 2004, in un Sud animato da un fermento culturale che nel 2001 è stato linfa vitale dell’omonima rivista di cui la casa editrice è naturale proiezione. Abbiamo mosso i primi passi spinti dall’idea di restituire all’editoria un processo creativo e culturale: quest’idea è diventata la nostra vocazione consolidata nel tempo. Un percorso caratterizzato dalla cura artigianale nella costruzione del libro, dall’attenzione agli autori, dalla ricerca del particolare grafico, perché pensiamo che bisogna restituire l’editoria alla sua dimensione umana, al testo la bellezza tattile: il piacere del suo possesso. Il catalogo ha saputo conquistare segmenti di mercato inesplorati, proponendo titoli che spaziano tra etnomusicologia, saggistica e narrativa d’inchiesta. Siamo convinti, oggi più che mai, che sia importante conoscere le nostre radici, per guardare senza paura al futuro, ponendoci come obiettivo una più larga diffusione della cultura.
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Pubblicato il 11/05/2016