Il Ciolo ingabbiato, parte il ricorso al Tar

Il Ciolo «in gabbia»
parte il ricorso al Tar
 
di G. Martella
fonte: gazzettadelmezzogiorno.it
 
GAGLIANO DEL CAPO - La querelle sulla messa in sicurezza del «Ciolo» arriva dinanzi al Tar. Legambiente nazionale ha presentato un ricorso al Tar di Lecce contro il progetto da un milione di euro che prevede una serie di interventi in uno degli angoli più suggestivi della costa salentina. Firmato dagli avvocati Mario Tagliafer ro e Anna Baglivo, l’atto è stato notificato nella giornata di ieri e contiene tutta una serie di rilievi di carattere tecnico e scientifico, nonché presunte violazioni di normative in materia ambientale, e verrà illustrato nel dettaglio in un incontro pubblico previsto per i prossimi giorni. Continua dunque la «guerra» intorno ai due progetti, per complessivi 1,5 milioni di euro, che per il Comune di Gagliano del Capo dovrebbero garantire una più sicura fruibilità dell’area in questione. Interventi troppo invasivi e inutili, invece, per chi ha avviato la battaglia contro la possibilità di vedere il Ciolo «avvolto» da massicce reti metalliche.
 
Il ricorso al Tar segue l’esposto alla Procura della Repubblica, presentato da Legambiente e dalla associazione «Salento Verticale» nello scorso dicembre e che ha portato i sostituti procuratori Elsa Valeria Mignone e Antonio Negro ad acquisire la documentazionesui progetti e ad aprire un’inchiesta penale. Ma urla il proprio «no» ai lavori in cantiere anche Giovanni Melcarne, agronomo e titolare di «ForestaForte», pluripremiata azienda locale che produce ed esporta in tutto il mondo olio d’oliva d’eccellenza. «Mentre la storia va nella direzione della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente - sottolinea Melcarne - amareggia la volontà di imbrigliare il Ciolo, con un intervento troppo invasivo in un luogo dove l’unica legge vigente è quella della natura. Il rischio è che – conclude l’imprenditore – l’utilizzo massiccio di reti non garantisca comunque l’eventuale sbriciolamento della falesia. Così rischia solo di essere deturpata la bellezza di un luogo unico».

Pubblicato il 13/03/2014


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