Gallipoli, quasi mille profughi sul cargo abbandonato alla deriva. Decine di bambini tra i feriti
Il mercantile battente bandiera moldava è approdato nel porto pugliese. Nel pomeriggio di ieri uno dei passeggeri aveva lanciato un Sos che aveva mobilitato le Marine militari greca e italiana. I profughi sarebbero in gran parte siriani imbarcati in Turchia, lasciati andare alla deriva nel Canale di Otranto dall'equipaggio 'sparito'. Sospetto scafista arrestato dopo i primi interrogatori. La Guardia costiera: "Timone bloccato su rotta collisione con la costa, tragedia evitata"
BARI - E' approdata alle 3.15 nel porto di Gallipoli (Lecce) la nave 'Blue Sky M' carica di immigrati dalla quale ieri era partito un Sos mentre navigava al largo dell'isola di Corfù. Subito dopo l'attracco sono iniziate le operazioni di sbarco dei migranti che sarebbero 970 e dunque molti di più rispetto ai circa 600 di cui si era parlato prima dell'approdo. Numerosi sono i bambini e le donne. La nave, battente bandiera moldava, secondo le prime testimonianze rese dagli stessi migranti di probabile nazionalità siriana, sarebbe partita dalla Turchia con meta il porto croato di Rijeka, ma sarebbe stata abbandonata alla deriva nel Canale di Otranto dall'equipaggio composto da scafisti dopo che l'Sos lanciato da un passeggero aveva spinto le autorità marittime greche a contattare la plancia.
Non è ancora chiaro se l'equipaggio abbia lasciato il mercantile con altri natanti o se si sia intenzionalmente confuso tra i profughi per sfuggire alla giustizia. Al termine dei primi interrogatori, però, un uomo è stato arrestato - probabilmente su indicazione dei passeggeri - perché sospettato di essere tra gli scafisti.
La navigazione e le operazioni di attracco sono state condotte infatti da un gruppo di sei militari della capitaneria di porto e della Guardia costiera, saliti a bordo a circa tre miglia dalla costa di Santa Maria di Leuca, col supporto di elicotteri della Marina Militare e dell'Aeronautica: "E' stata evitata una tragedia - hanno confermato il portavoce della Guardia Costiera, Filippo Marini e il comandante della Capitaneria, Attilio Daconto - . La nave era stata abbandonata, con il motore bloccato a velocità di 6 nodi e diretta verso le scogliere fra Tricase e Leuca. Si è rischiata la collisione della nave sulla costa che avrebbe potuto causare la morte tra le persone a bordo e un grave danno ambientale. Le operazioni di soccorso - hanno aggiunto - sono state molto difficili e complicate a causa delle pessime condizioni del tempo. E' stata una lotta contro il tempo - ha rimarcato Marini - Una volta sulla nave, i militari hanno preso in mano la situazione, cambiato la rotta della nave e riusciti a sbloccare il motore l'hanno portata nel porto di Gallipoli assicurando lo sbarco e la salvezza dei numerosi migranti". I militari intervenuti hanno trovato bloccati i telegrafi delle macchine, ovvero i comandi del motore.
Il sindaco di Gallipoli, Francesco Errico, che ha seguito in prima persona le operazioni di sbarco, aveva paventato il rischio di vittime a bordo, ma l'ipotesi è stata smentita dopo i controlli dei militari. I profughi si dichiarano di nazionalità siriana e pachistana. Centotrenta sono stati ricoverati negli ospedali di Gallipoli, Lecce, Tricase, Copertino e Casarano per stati di ipotermia e disidratazione (hanno dichiarato di non mangiare e bere da giorni); tra loro ci sono 35 bambini molto piccoli, in cura per grave ipotermia, e una decina di donne incinte, una persona con un femore rotto, un cardiopatico e persone con contusioni varie.
Gli altri sono ospitati in centri allestiti nelle palestre di tre scuole di Gallipoli. Il cargo trasportava anche 9 tonnellate di petrolio.
Fonte: repubblica.bari.it a firma di CHIARA SPAGNOLO