DOMANI 19/11 'SPREMUTA DI OLIVE' AL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA DI MAGLIE PER LA
FESTA DELL’OLIO NUOVO
Domani 19 novembre, a partire dalle ore 9,30, pane caldo e un filo di ‘spremuta di olive’ a Maglie, su Piazza Tamborino, nella domenica dedicata alla ‘Festa dell’olio nuovo’ al Mercato di Campagna Amica, un momento molto atteso dai consumatori salentini che utilizzano a tavola circa 16 chili di olio extravergine l’anno, con un aumento tendenziale dei consumi del +18% negli ultimi due anni.
Per i cultori dell’olio EVO ci sarà Paolo Saracino, assaggiatore professionale, nonché capo panel del gruppo assaggiatori presso la CCIAA di Lecce, che guiderà i consumatori lungo un mini-percorso di assaggio.
Dopo le ultime due annate che hanno registrato il crollo della produzione olearia a causa delle difficili condizioni climatiche, la campagna olivicola - olearia tornerà su valori prossimi alla norma attestandosi su quantitativi di olio pari a 225mila tonnellate, con un calo del 25% rispetto alla media annuale di 300mila tonnellate, ma in crescita fino ad oltre il 35% rispetto all’anno scorso, quando la produzione non era andata oltre le 150mila tonnellate. Ciononostante l’Italia mantiene saldamente il primato europea della qualità negli oli extravergini di oliva a denominazione di origine e indicazione geografica protetta (Dop/Igp) con il raccolto 2017 che sarà destinato a ben 46 marchi riconosciuti dall’Unione Europea.
La filiera olivicolo - olearia della Puglia, territorio vocato all’olivicoltura per eccellenza, grazie alle numerose varietà coltivate da nord a sud su un’estensione di circa 400 km, produce a livello nazionale circa il 50% di olio EVO (fonte Sian - MIPAAF) che saranno ancor più tutelate e promosse grazie al marchio ‘IGP Puglia’.
Con il marchio comunitario ‘IGP Puglia’ Coldiretti intende sopperire alla storica carenza di programmazione e di un vero sistema di filiera che ha riproposto all’attenzione dell’opinione pubblica un paradosso tutto pugliese, ovvero forti nella produzione, deboli sul mercato, un assioma per nulla decifrabile e comprensibile che la dice lunga sulla complessità del sistema produttivo indebolito da avventurieri e speculatori. E’ opinione diffusa che estendere i controlli alla tracciabilità significa ledere gli interessi delle lobby e delle multinazionali che grazie alle ormai note operazioni di “chirurgia chimica” riescono a mantenere le loro quote di mercato disattendendo tutte le regole e le norme comunitarie in vigore. Queste situazioni hanno reso l’olio d’oliva uno dei prodotti più coinvolti nell’universo delle frodi alimentari.
Pubblicato il 18/11/2017