Divieto di Balneazione:Coste, lidi tutti aperti. Basta allarmismi, parola degli amministratori

Coste, lidi tutti aperti
«Basta allarmismi»
I sindaci ai balneari:«Nessun rischio»
Gli amministratori:«Nuovi controlli per togliere i divieti»
 
 
fonte:corrieredelmezzogiorno.it
 
 
Salento - I sindaci salentini provano a stemperare il clima di allarme creatosi dopo i divieti di balneazione disposti dalla Capitaneria di porto di Gallipoli, lanciando un messaggio condiviso: «Nessun lido corre il rischio di chiudere, e la prossima sarà un’estate assolutamente normale». Il chiarimento giunge nel bel mezzo del marasma generatosi a seguito dei provvedimenti di inibizione delle coste ritenute a rischio per la fragilità delle falesie. E a sottoscriverlo sono i sindaci dei Comuni rivieraschi riunitisi ieri mattina nel municipio di Andrano, da dove è partita la richiesta di sopralluoghi finalizzati ad attenuare l’indice di pericolosità oggi fissato al massimo livello in diverse zone costiere. «Stiano tutti tranquilli: finora non è stato chiuso neppure un chiosco nelle aree inibite, e nessun provvedimento in tal senso sarà mai adottato», assicura il primo cittadino di Otranto, Luciano Cariddi. E recrimina: «Purtroppo, anche per colpa di qualche sindaco, è passato il segnale assolutamente distorto secondo cui le spiagge del Salento sono chiuse. Ma non è così. Le ordinanze della Capitaneria di porto riguardano, in larga parte, la costa alta e non gli arenili».
I SOPRALLUOGHI - Ma c’è chi, come il sindaco di Andrano, Carmine Pantaleo, non esita a etichettare come «immotivati» i provvedimenti che hanno inibito la balneazione in numerose località lungo 50 chilometri di costa, da Melendugno a Porto Cesareo, passando per Tricase e Santa Maria di Leuca. E spiega: «Noi riteniamo che a quelle ordinanze manchi il presupposto. L’interdizione non si può decidere sulla base della classificazione del rischio geomorfologico fatta dall’Autorità di bacino. Quelle previsioni sono state determinate in funzione di una pianificazione sulle coste, cioè di studi finalizzati ad evitare o a limitare nuovi insediamenti, i quali sono possibili previa autorizzazione». Carmine Pantaleo ha ora il compito di stilare il documento che tutti i sindaci interessati firmeranno per chiedere sollecite verifiche all’Autorità di bacino. E mentre da un lato l’assessore regionale ai Lavori pubblici con delega alla Difesa del suolo, Giovanni Giannini, annuncia sforzi tesi a reperire risorse per rimediare alle criticità delle coste salentine, dall’altro si leva la voce critica di Erio Congedo, vice presidente vicario del gruppo Pdl/Fi alla Regione Puglia, che chiama in causa direttamente il governatore Nichi Vendola. «Individui le risorse finanziarie ed intervenga», dice.
 
IL DEFIBRILLATORE - Sempre in tema di sicurezza, ma sul versante del soccorso sanitario ai bagnanti, Federbalneari Salento insiste sulla necessità di promuovere la diffusione del defibrillatore, visto che solo quattro lidi su un totale di circa 180 si sono dotati di questo strumento. Un’esigenza condivisa dal direttore del 118 di Lecce, Maurizio Scardia, che sarà coinvolto in un programma di preparazione alle tecniche del primo soccorso dedicato al personale di spiaggia. I lidi in regola sono il Sirenè (Gallipoli), Ibero (Ugento), Salapia e Pagoda (San Cataldo). Per Scardia «è un problema grave, tenuto conto che ogni anno muoiono diversi bagnanti che potrebbero avere una chance in più se soccorsi con il defibrillatore».

Pubblicato il 19/05/2014


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