Mentre soffiano i venti di guerra dall’Ucraina e il caro bollette preoccupa famiglie e imprese agricole
Mentre soffiano i venti di guerra dall’Ucraina e il caro bollette preoccupa famiglie e imprese agricole, non si placa il fenomeno della micro e macro criminalità nelle campagne, con il moltiplicarsi a Lecce dei furti delle piante di ulivo appena piantumate, un vile atto che stronca i sogni degli agricoltori di ricominciare a lavorare e produrre dopo il disastro ambientale, paesaggistico e produttivo causato dalla Xylella fastidiosa. E’ quanto denuncia Coldiretti Lecce, che segnala l’ennesimo furto di 100 piante di ulivo resistenti alla Xylella a Nardò.
Il fenomeno della criminalità nelle campagne non lascia scampo neppure all’area infetta da Xylella con i casi segnalati di furti di piante di ulivo resistenti appena piantumate che spariscono nottetempo per mano di ignoti. Sono atti vergognosi e inaccettabili che vanno fermati con ogni mezzo, anche con l’intervento dell’Esercito.
In provincia di Lecce gli olivicoltori, dopo anni di blocco produttivo a causa della Xylella e della burocrazia – insiste Coldiretti regionale - stanno timidamente iniziando a reimpiantare e c’è chi vigliaccamente toglie nuovamente una speranza di futuro alle imprese agricole, rubando le piante di ulivo appena piantumate.
Capitolo a parte merita il mercato parallelo di prodotti agricoli spacciati per DOP o IGP o provenienti da migliaia di chilometri di distanza, a partire dall’olio, spesso spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori.
Ultimo caso il sequestro di ‘Capocollo di Martina Franca DOP’, quando il salume non ha ancora il riconoscimento comunitario, nel corso dell'Operazione Marchio scattata dai Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare che hanno eseguito controlli in aziende agricole, caseifici, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, salumifici, liquorifici e frantoi.
Le bande criminali non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy.
Pubblicato il 01/03/2022