Cesare Liaci sulle polemiche su 'Musei Accoglienti' e 'Città Amiche dei Bambini e degli Adolescenti'

Cesare Liaci sulle polemiche su 'Musei Accoglienti' e
'Città Amiche dei Bambini e degli Adolescenti'
 
 
Cesare Liaci, presidente della Cooperativa CoolClub, vicepresidente regionale e responsabile della rete territoriale di Lecce del Distretto Produttivo Puglia Creativa, esprime il suo disappunto in merito alle polemiche nate in questi giorni sui progetti "Musei Accoglienti" e "Città Amiche dei Bambini e degli Adolescenti".
 
"Nel museo gli immigrati, per strada gli italiani disoccupati". Questo il testo dello striscione affisso durante la notte al cancello di ingresso del Museo Sigismondo Castromediano di Lecce. Firmato "Casa Pound". Purtroppo, alimentata anche da alcuni operatori del settore, da giorni impazza una inutile polemica attorno a "Musei Accoglienti", un progetto sperimentale realizzato da Eccom, Cir e Swapmuseum e promosso dall’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia e dal Teatro Pubblico Pugliese. Il progetto, sperimentale e innovativo, vuole promuovere la formazione, la partecipazione e l’interazione con le comunità straniere residenti in Puglia e rendere più accessibili a tutti i luoghi della cultura. "Attraverso un processo di formazione e rafforzamento delle competenze degli operatori museali e dei mediatori culturali, i migranti e rifugiati saranno coinvolti nella co-progettazione di nuovi percorsi di visita e narrazione dei Musei", si legge nella presentazione. Purtroppo però, oltre alla mancata comprensione del testo e delle finalità del progetto, quello che si denota in questo striscione come in molti degli interventi letti sui social è un razzismo strisciante. Lo stesso razzismo che si è scatenato in questi giorni dopo la decisione del Comune di Lecce di aderire al programma dell'Unicef (già adottato da numerosi comuni) "Città Amiche dei Bambini e degli Adolescenti" per la concessione della Cittadinanza Onoraria a tutti i bambini di origine straniera nati in Italia e che vivono a Lecce. Da sempre disposti e disponibili a costruire percorsi di inclusione (lavorativa e sociale), si resta davvero amareggiati di fronte a reazioni ed esternazioni di questo tipo.
 
Ufficio stampa
Società Cooperativa Coolclub

Pubblicato il 30/01/2018


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