Borsci riapre i cancelli, rimette in moto l’impianto e a Natale l’elisir San Marzano sarà di nuovo sugli scaffali di tutti i negozi. Ieri, dopo una lunga interruzione, i lavoratori sono rientrati nello stabilimento sulla via per Martina Franca e la produzione è ripresa. «Torneremo alla normalità gradualmente — dice Franco Ghirardini, l’imprenditore bresciano che ha rilevato il marchio Borsci industria liquori 1840 — secondo la scaletta produttiva che abbiamo messo a punto. I prodotti torneranno tutti in commercio un po’ alla volta e i consumatori li troveranno nei negozi. Per Natale è certa la presenza nei punti vendita del nostro prodotto più famoso, l’elisir San Marzano». Era dalla fine di agosto che il capannone e i macchinari erano stati messi in condizione di lavorare con le operazioni di pulizia portate a termine, la manutenzione delle linee d’imbottigliamento effettuata e preparata la gestione del coordinamento dell’area commerciale sull’intero territorio nazionale.
Il fermo è durato quasi dodici mesi con i ventidue lavoratori che dal mese di gennaio non percepiscono alcun trattamento economico arrivando «al limite di ogni condizione di decenza sociale», secondo le loro stesse dichiarazioni. Avrà subito inizio la produzione dell’elisir, uno degli amari più conosciuti al mondo, poi con gradualità andranno in produzione anche gli altri liquori e i bon bon che hanno reso famoso il marchio Borsci su tutti i mercati. Franco Ghirardini è l’imprenditore bresciano che dal 9 gennaio di quest’anno, dopo aver venduto per trent’anni i prodotti tarantini, è diventato il nuovo amministratore della «Borsci Industria Liquori 1840» prendendo in fitto il ramo d’azienda per due anni. L’anno scorso furono prodotte 600 mila bottiglie di elisir mentre a pieno regime la distilleria è in grado di produrne due milioni, un livello perso da qualche tempo ma sempre recuperabile. Ghirardini non ha mai nascosto il suo progetto di espansione. «L’azienda sarà riportata ai livelli più alti di mercato. Dobbiamo consolidarci in Italia nel più breve tempo possibile e poi guarderemo all’export. Solo portando i prodotti Borsci al di là del territorio l’azienda potrà crescere. Dobbiamo espanderci e far diventare Borsci un marchio di grande qualità anche in altri comparti». Ghirardini pensa anche a nuovi prodotti che arricchiscano l’offerta in catalogo. Tra questi i gianduiotti, il gelato, il pandoro e il panettone bagnati dall’elisir. Forse per il prossimo Natale farà in tempo. La produzione, dopo circa un anno di blocco, è potuta riprendere dopo che l’ufficio delle dogane di Taranto ha rilasciato con decreto ufficiale la licenza con relativo codice accisa indispensabile per riprendere la produzione del liquore. I 22 dipendenti saranno riassunti in modo graduale. «All’inizio — dice l’imprenditore — riassorbiremo la forza lavoro necessaria a riavviare la produzione dell’elisir, poi gli altri a mano a mano che ci sposteremo anche sugli altri prodotti».
Fonte: corrieredelmezzogiorno a firma Cesare Bechis