MARTEDI' 13 FEBBRAIO 2024 - SERATA FINALE CARNEVALE CORSANO

«CARNEVALE DI CORSANO E DEL CAPO DI LEUCA»

QUARANTESIMA EDIZIONE

Serata finale

Dopo lo straordinario successo della prima sfilata, che si è svolta l’11 febbraio 2024, c’è grande attesa per la serata finale del 13 febbraio, quando verrà assegnato il trofeo al carro vincitore.

La prima giornata dedicata alla manifestazione carnascialesca ha visto radunarsi a Corsano (in provincia di Lecce), migliaia di persone, affascinate dalle maestosità dei carri allegorici creati dalle sapienti mani dei maestri cartapestai e dai loro collaboratori.

La kermesse, definita “il più bel Carnevale del Salento” è organizzata dalla Pro Loco di Corsano presieduta da Salvo Bleve, con i patrocini del Comune di Corsano, dell’Unione dei Comuni Terra di Leuca e dell’Unpli (Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia). Media partener Radio Venere e Radio PeterPan.

Martedì gran finale, con partenza alle ore 15 da via Kennedy, percorso attraverso via Regina Elena, via Benvenuto Cellini e via della Libertà, con arrivo in piazza San Biagio, dove sul palco avverrà la proclamazione del carro trionfatore e l’assegnazione dei premi ai gruppi e alle maschere più belle.

I carri in gara sono tre, che nel corteo sono preceduti dal carro di apertura della Pro Loco.

Il gruppo “Quelli che il macello”, capeggiato dal carrista Carlo Morrone, sfila con il carro «Liberi di volare». Il tema proposto è legato alla tematica dell’adozione, con la figura di Stitch, il draghetto adottato da una famiglia umana, che vuole rimanere con le sorelle perché “insieme siamo una famiglia”. La figura è sormontata da una colomba guerrigliera capovolta, che si scontra con un corvo che esce da un nido, in cui sono presenti le uova simbolo di problemi come il bullismo sui social. Tra gli elementi mirabilmente creati con la cartapesta ci sono un surf e un pianoforte.

Il gruppo “Mir”, guidato da Cesario Ratano, propone il carro «Basta!». Qui la tematica è un grido contro l’operazione militare in Palestina da parte di Israele e i conseguenti massacri. La scena è dominata dalla testa della statua della Libertà rovinata al suolo tra le ali di una colomba ferita. A sormontare la composizione è un drago buono che cerca di ribellarsi ai guerrafondai in mezzo alle macerie, mentre in alto c’è un muro dove sono raffigurati disegni ispirati a Banksy. Sul retro c’è lo “yin e yang” in bianco e nero, simbolo del bene e del male. Nella struttura meccanica del carro sono utilizzati i movimenti realizzati dal compianto capocarrista Pasquale Rizzo.

Il gruppo “Picca ma boni” di Patù, capitanato dai carristi Sergio Abaterusso e Francesco De Nuccio, è in gara con il carro «Questa non è una favola. Ognuno dovrebbe essere padrone del proprio destino». Il tema è un appello alla pace contro l’invasione russa dell’Ucraina. Su una grande bicicletta stanno pedalando una madre ucraina e una figlia in fuga. Davanti hanno un portone che si apre e si chiude come i momenti della vita, mentre sui lati nelle garitte ci sono due corvi che decidono il destino delle persone. Dietro le donne ci sono l’orso russo e le torri del Cremlino, mentre a concludere la composizione c’è un mulino con pale composte da puzzle con i colori della pace.

Ad allietare la manifestazione ci saranno la “Misto band” di Specchia e la “Quadriglia” di Alessano e Corsano.


Pubblicato il 12/02/2024


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